Recensione a "Note sui luigini di Massa di Lunigiana"

Gianluigi Esposito

NOTE SUI "LUIGINI DI MASSA DI LUNIGIANA”

Tentativo di elenco delle monete da 8 bolognini di Alberico II Cybo Malaspina

Brossura, 17x24, pagg. 144 ill. b.n. Ed. 2012.

Associazione Culturale Italia Numismatica, Nummus et Historia XXIII.

Prezzo: 10 Euro.

 

Appassionato collezionista di monete massesi e già autore di diversi articoli sull’argomento, alcuni dei quali pubblicati in questa rivista, con questo libro stampato privatamente in numero limitato di copie, Gianluigi Esposito ha voluto mettere ordine, formandone un dettagliatissimo catalogo, nelle monete chiamate luigini coniate a nome di Alberico II Malaspina con date che vanno dal 1662 al 1666.

Come noto, poco dopo la metà degli anni Cinquanta del Seicento in Oriente cominciò ad essere molto apprezzata una moneta d’argento di origine francese, soprattutto perché era ben coniata al torchio. Poiché sui mercati levantini questa moneta era sopravvalutata rispetto al suo reale valore, i mercanti ne esportarono enormi quantità, anzi arrivarono a farne coniare appositamente presso alcuni piccoli stati italiani vicini alle coste liguri e toscane. Questi stati erano la base ideale per tale produzione: prima di tutto i loro principi avevano il diritto di battere moneta, inoltre la loro vicinanza alla costa permetteva un sicuro e rapido imbarco verso l’Oriente. Sul fenomeno di queste monete, chiamate luigini, è stato scritto molto. Qui basterà dire che tra le zecche coinvolte nella loro produzione ci fu anche quella di Massa il cui signore, il principe Alberico II Cybo Malaspina, diede il proprio benestare ad alcuni mercanti francesi per riaprire la sua zecca. Fu perciò battuta una grande quantità di monete, cui fu dato il valore nominale di 8 bolognini, con al diritto il ritratto del principe stesso ed al rovescio, in un primo momento, l’impresa del pavone e in seguito lo stemma della famiglia Cybo Malaspina.

 

L’autore presenta un gran numero di esemplari in ordine cronologico secondo il millesimo, partendo dal rarissimo luigino col pavone datato 1662, inserito nel periodo del principato (1662-1664) e proseguendo con i luigini del periodo del ducato (1664-1690). L’ultimo luigino in realtà è datato 1666. In totale sono 41 varianti, tutte dettagliatamente descritte e commentate con puntigliosa attenzione soprattutto per i particolari dei busti e degli stemmi che sono riprodotti in due apposite appendici. Altre appendici riguardano le monete da 7 bolognini, le medaglie di Alberico II ed il catalogo delle monete dello stesso principe nella collezione della Cassa di Risparmio di Carrara, da considerarsi inedite e di grande interesse. È questo, in conclusione, un lavoro di sicuro interesse per gli appassionati della zecca di Massa e di luigini in generale nonché un ottimo esempio di quello che un serio e motivato collezionista può fare nell’ambito della ricerca numismatica.

 

 

LA RECENSIONE E' TRATTA DA:

www.panorama-numismatico.com

e si riferisce alla prima edizione privata del 2011 a cura dell'autore.